Astaroth

di Stefano Benni

con Norma Beretta, Rachele Darani-Baù, Jennie Da Silva, Ivana Fogliani, Paola Valchera e Christian Pezzatti

regia di Christian Pezzatti

La storia

Chi è Astaroth? Un diavolo irrequieto che si trova a dover giudicare i mortali, il suo compito non è sempre facile, anche perché col passare dei secoli questo compito gli è diventato sempre più pesante. Astaroth parla della sua condizione di vita. Egli si trova costretto a vivere in una palude senza possibilità di fuga. Gli spettatori colgono Astaroth in un momento un po’ particolare del suo millenario lavoro: deve giudicare e “smistare” le anime di alcune persone morte da poco durante un incidente stradale:

– La prima anima è quella di un Uomo. Egli rappresenta il tipico materialista e arrampicatore sociale. È un personaggio meschino che pur di raggiungere il successo non si fa scrupoli di nessun tipo. Può però diventare un vigliacco qualora incontri qualcuno più forte di lui.

-La seconda anima è quella di una Giovane Ragazza. È una figura frizzante e divertente che apparentemente è socialmente e culturalmente impegnata, ma che in realtà si comporta secondo gli slogan e gli stereotipi di un certo intellettualismo di sinistra. Scopriremo che in fondo è soprattutto attratta dalla sensualità delle star cinematografiche.

– La terza anima che si presenta ad Astaroth è quella di un Camionista. Egli non è una vera e propria anima, giacché non è morto, suo malgrado. Attraverso questo personaggio capiremo, infatti, che a volte la morte è più desiderabile di una vita fatta solamente di duro lavoro e frustrazioni.

– La quarta anima è quella di un Poeta. Figura piena di elementi satirici, carica di perversioni e di isterico arrivismo, è un po’ la parodia di un mondo letterario svuotato di contenuti e dedito solo alla forma.

– La quinta anima è quella di una Madre. Personaggio chiave a questo punto finale della pièce teatrale. Lei è testimone della metamorfosi in atto che sta interessando Astaroth. Ancor di più, con la sua sola presenza la Madre fa sì che questo cambiamento, questa catarsi di Astaroth si compia totalmente.

A questo punto i fatti si sono compiuti e Astaroth può finalmente concludere il suo percorso, che poi corrisponde anche alla fine della rappresentazione.

Astaroth si pone e pone al pubblico una serie di interrogativi inquietanti: “Qual è il ruolo della giustizia?”, “Che senso ha giudicare se poi si commettono nuovi crimini che a loro volta esigono un giudizio?” e ancora “Come trovare la giusta via di mezzo per tutti coloro che non si sentono rappresentati dal concetto di bene e di male come termini assoluti?”

Nonostante la serietà di queste tematiche Astaroth e le anime che gli appaiono in attesa di giudizio, riescono a divertirci e a sorprenderci. E così la risata arriva immediata tra il pubblico, grazie alla grande ironia del testo di Benni così pieno di satira, di paradossi e di umorismo raffinato. Stefano Benni si pone delle domande fondamentali legate all’esistenza: Siamo noi ad avere inventato il diavolo o è lui ad avere inventato noi? Esiste o è frutto della nostra immaginazione? Cosa pensiamo del bene e il male?

Lo spettacolo

Il gruppo adulti del Teatro Tan si presenta agli spettatori con sei attori. L’aspetto spiazzante è il diavolo rappresentato da cinque donne e le cinque anime rappresentante da un uomo. Uno spettacolo inquietante, ma al tempo stesso divertente.

L’autore

Stefano Benni è nato a Bologna nel 1947. Giornalista, scrittore e poeta. Ha curato la regia e la sceneggiatura del film Musica per vecchi animali (1989), scrive per il teatro e ha allestito e recitato in numerosi spettacoli con vari musicisti jazz e classici. È autore di numerosi romanzi di successo tradotti in trenta paesi. Ha scritto la raccolta Teatro 1 dove si trova il testo di Astaroth.

Pubblico: Adatto agli adulti

Durata spettacolo: 50 minuti