Lo zoo di vetro

di Tennessee Williams

Con Jennie Da Silva, Paola Valchera, Luca Bernasconi e Christian Pezzatti

Regia di Christian Pezzatti

L’autore

Le ragioni del successo di Tennessee Williams ha toccato l’apice nel primo decennio del dopoguerra, possono essere trovate nel confondersi degli elementi con i quali lo scrittore compone i suoi drammi, che appaioni così una sorta di riflesso, esasperato e lucidamente torbido, delle inquietudini e del disagio morale di molta parte della coscienza moderna. I personaggi che Williams ci presenta, come le storie che ci narra, nascono sempre dalla fusione di un realismo violento, spesso brutale e provocatorio, con struggimenti patetici, quasi romantici e non di rado morbosi, da una specie di fermentazione dolorosa ed esaltante della memoria entro un presente crudele, che delude i sogni e che travolge il sognatore incapace di mantenere i contatti con la realtà.  

La pièce

La pièce ci racconta la storia di una famiglia in difficoltà. La mamma Amanda cerca in modo ossessivo una strategia per far sposare sua figlia Laura. Laura è una ragazza timida e con una protesi a una gamba. Tom è costretto a lavorare in un magazzino, poichè il padre se n’è andato da diversi anni. Una sera invita a cena il suo amico Jim. Amanda è felicissima ed è convinta che Laura forse un giorno lo potrà sposare. Ma nel corso della serata la situazione prende una brutta piega. Jim confessa che dovrà sposarsi presto con una ragazza, saluta tutti e se ne va. Amanda colpevolizza Tom per aver portato l’amico sbagliato. Tom si arrabbia a sua volta e se ne va di casa per sempre.

Lo spettacolo è una grande occasione per immergersi nelle relazioni umane che ci accomunano. Le dinamiche famigliari rappresentate ci portano a riflettere sulle nostre relazioni, soprattutto quelle legate al nucleo famigliare. Come viviamo noi? Come viviamo la quotidianità famigliare? Siamo consapevoli di come ci muoviamo all’interno di essa? I vari personaggi rappresentati sono come degli archetipi con i quali ci possiamo in parte identificare. Da qui nasce la domanda: “E io come sto? Come vivo la mia quotidianità?

Pubblico: per adulti e adolescenti

Durata: 1h 30′